lunedì 6 giugno 2011

Istallazione pee-valve e perdita dalle tasche su mares mobbys 4,5mm

Qualche settimana fa ho ricevuto una e-mail da parte di un cliente che mi faceva la seguente richiesta:

Salve avrei bisogno di effettuare delle riparazioni alla mia Stagna Mares Mobbys.
(infiltrazioni d'acqua dalla camba dx. e dalla valvola di carico).
Vorrei anche applicare una p-Valve.
Quanto posso spedirla?
In attesa di vs. notizie vi saluto cordialmente. 

Rispondo che puo' spedire quando preferisce e dopo qualche giorno arriva in laboratorio detta muta.
Aprendo la muta troviamo la prima sorpresa...due belle tasche...da cuoco non da sub....forse chi gli ha istallato le tasche prima cuciva grembiuli per chef!


Il cliente in prima istanza lamenta infiltrazione dalla gamba destra, rigiriamo la muta dal rovescio e banalmente notiamo che le tasche sono state cucite dall'esterno con macchina a punti non passanti...che pero' sono passati. Le infiltrazioni sono causate dal fatto che le tasche non sono state sigillate dall'interno e quei punti che sono passati hanno creato dei fori sul neoprene.


Queste tasche hanno quattro grossi problemi che vi invito ad osservare:


  1. La posizione e' assolutamente errata perche' crea grossi problemi per l'istallazione della pee-valve senza considerare che l'accesso ad una tasca posizionata lateralmente e' piu' facile ed intuitivo
  2. Non hanno una parte posteriore ovvero sono costituite da tre parti di neoprene e poi cucite direttamente sulla muta, questo e' errato perche' la parte interna della tasca che va incollata e poi cucita sulla muta conferisce robustezza e l'incollaggio su tutta la superfice ne distribuisce la tensione che si crea ogni qualvolta si apre e chiude il velcro della patta superiore,l'assenza della faccia interna a fatto si che aprendo e chiudendo la tasca si siano creati dei buchi nei punti di maggiore sforzo.
  3. La tasca e' stata incollata dall'esterno, quindi i 3mm della sezione della tasca sono stati incollati sulla lycra della muta,cosa sbagliata perche' la colla e' detta 'neoprenica' perche' e' stata pensata per incollare lembi di neoprene.
  4.  Infine e' stata cucita solo dall'esterno con macchina a punti non passanti, adesso..., che la macchina sia tale non significa che qualche punto poi non possa scappare e creare dei buchini nel neoprene! Infatti buona parte delle perdite veniva propio dall'assenza di sigillatura interna delle tasche.
 Sarebbe stato inpensabile togliere le tasche e farne due nuove perche' la muta sarebbe rimasta rovinata,  tuttavia restava da risolvere il problema della pee-valve, quindi abbiamo valutato la possibilita' di ridimensionare una tasca e lasciare spazio alla sede della pee-valve e poi sigillare il tutto dall'interno.
Abbiamo prima esposto il problema al cliente e poi proposto la nostra soluzione che e' stata accettata.

Cosi' definita l'esatta posizione della valvola abbiamo prima scucito la tasca e poi posizionato la sede.



Come si nota dal dettaglio le tasche non hanno faccia posteriore e sono state incollate sulla lycra della muta.
A questo punto non ci resta altro che sagomare  la tasca per renderla ancora utilizzabile.


Abbiamo infine incollato e cucito la tasca esternamente e sigillato il tutto dall'interno.


Il problema della perdita dalla valvola di carico invece e' stato risolto semplicemente revisionando la valvola, molti avrebbero proceduto con la sostituzione ma noi abbiamo valutato piu' che sufficiente una semplice ed economica revisione.







Certo qualcuno potra pensare che il nostro amico da chef e' passato alla versione pistolero...
beh sempre meglio...magari avra' piu' successo con le donne!

Elena

sabato 4 giugno 2011

Sostituzione collo su muta stagna in trilaminato



Uno degli interventi piu' comuni che ci troviamo ad eseguire nel nostro laboratorio e' la sostituzione delle tenute stagne. Oggi vi descriverò brevemente come MaveQ procede con la sostituzione di un collo in lattice su una muta stagna in trilaminato. Prima di entrare nel vivo della discussione, e rischiando forse di apparire un po polemica,  vorrei illuminare tutti quei subacquei che affidano la loro attrezzatura per la manutenzione  a centri piu' o meno rinomati che li invogliano e li abbaggliano con prezzi a dir poco stracciati.

Ebbene si, noi ci troviamo giornalmente ad interfacciarci con due categorie di clientela, una che pienamente conscia dei nostri interventi ci affida la propria attrezzatura consapevole della serietà e professionalità che mettiamo nel nostro lavoro, che sa di pagare 'il giusto'  e sa che oltre a risolvere il problema noi puntiamo sempre ed ove possibile 'a ripristinare' le condizioni iniziali della muta.Se siete interessati a questo argomento potreste approfondire leggendo il nostro articolo l'intervento ripetibile  pubblicato sul nostro altro blog http://attrezzaturasubacquea.blogspot.com/

Lasciatemi ringraziare di cuore queste persone che spediscono da tutta l'Italia ed anche da tutta la comunita' europea e danno piena fiducia e liberta' di intervento, loro sono la nostra migliore pubbicita'.

Esiste anche una seconda categoria di clienti che io simpaticamente definisco quelli del <a tale posto mi fanno questo prezzo>, nominandomi di volta in volta altri laboratori, e vi garantisco anche 'molto molto conosciuti' e che operano con prezzi ridicoli. Al che, nei miei giorni peggiori, che non sono pochi..., io dico <bene vai allora a farlo fare a tale posto il lavoro>, io non voglio rubare clienti a nessuno. E puntualmente mi si risponde <nooo, se tu me lo fai allo stesso prezzo lo faccio da te> . Noi molte volte ci sentiamo anche in difficolta' perche' cerchiamo di spiegare la differenza oggettiva dell'esecuzione del lavoro, differenza nei materiali e nel tempo d'intervento, tuttavia visto che molti di questi clienti continuano a perpetuare questa storia voglio farvi rendere conto di cio' che poi ci troviamo a riparare.

Vi porto un esempio che pero' purtroppo non e' un caso isolato

Qualche giorno fa e' arrivata questa muta in laboratorio per una sostituzione collo:





a prima vista tutto sembra regolare a parte l'usura del lattice ma guardando le sigillature dall'interno anche un occhio non particolarmente attento puo' notare quanto segue






sia il collo che i polsi sono gia' stati sostituiti una prima volta e chi ha fatto lo scempio ha
tagliato i lattici vecchi, risparmiandosi quindi il lavoro di scucitura e pulitura del vecchio sigillante

ha effettuato l'intervento senza togliere prima la valvola di carico, si vede infatti che in fase di sigillatura e' passato sulla sede della valvola



ed ha incollato con VILE BOSTIK i lattici nuovi senza poi ricucire il collo sulla muta



Ha infine sigillato sul bostik ad un paio di cenimetri dalle sigillature originali che sono rimaste maldestramente nascoste.

Giusto per voler infierire su tali oscenita' voglio pubblicare la foto di un altro collo che ci siamo trovati a sostituire

 Qui qualche esperto artista ha incollato il collo nuovo su parte di quello vecchio e poi lo ha sigillato.

 si nota chiaramente il dopio cordone di sigillante
tale mostruosita' fa perdere tutta la flessibilita' e la morbidezza di un collo regolare




ASINO!!!!!!! questo non e' altro che un ASINO non esiste una colla per far incollare lattice su lattice tantomeno il sigillante puo' poi tenere, senza pensare che il collo diventa rigido ed antiestetico.


Certe volte mi chiedo se davvero possono esistere persone che spendono migliaia di euro per avere una buona attrezzatura e poi per risparmiarne una trentina si accontentano di portare spasso questi scempi.

A questo punto mi e' doveroso farvi vedere come si sostituisce un collo in lattice

In prima istanza si scuce il bordo a rifinire poi si toglie tutto il sigillante e si pulisce tutta la parte che verra' a contatto col nuovo collo.





poi si cuce una parte del bordo sul collo,si pulisce il lattice per evitare che lo sporco portato dalle mani possa creare qualche inconvenienti  all'incollaggio, si incolla e si cuce sul collo aperto della muta



A questo punto il bordo che e' rimasto all'esterno si risvolta sulla muta pre ricreare la rifinitura originale e si cuce nuovamente
 

Fatto cio' si puo' finalmente sigillare con diverse mani diluite e poi asciugate opportunamente.

(l'articolo e' in costruzione mancano ancora tre foto che inseriro' a breve, scusate l'inconveniente)

Una sigillatura puo' ritenersi perfetta quando alla fine si riesce ad ottenere uno strato finale liscio e lucido.
Questo significa che il sigillante non ha cristallizzato ed ha aderito perfettamente sul tessuto, l'assenza di micro bolle evitera' infiltrazioni future ed il lucido garantisce che sono state rispettate le caratteristiche chimico-fisiche del prodotto. Voglio aggiungere una ulteriore nota riguardo allo spessore del sigillante uretanico utilizzato per le sigillature, lo spessore deve essere abilmente pesato perche' se se ne usa poco la parte che e' sempre soggetta a stress di torsione o tensione e' poco resistente, se se ne usa assai si rischia di ottenere una rigidita' eccessiva che puo' portare disagio al sub ed inoltre rende la sostituizone futura piu' laboriosa perche' e' sempre consigliabile togliere tutto il sigillante vecchio prima di procedere con nuove operazioni.

Spero con questo breve articolo di aver dato chiare delucidazioni ai nostri amici sub ed al contempo spero di aver preso giustamente le parti di tutti quei professionisti come noi che lavorano seriamente e credono nella propria attività ma puntualmente si ritrovano a scontrarsi con realtà ben differenti.

Elena

ps: a breve scrivero' un articolo esclusivamente sulla qualita' delle sigillature, seguitemi se interessati all'argomento